Qigong

Il Qigong

antiche illustrazioni della pratica del qigong

Il Qigong è un'antichissima pratica cinese che combina esercizi statici e dinamici, tecniche respiratorie e di meditazione per promuovere il benessere, la salute, l’autoconoscenza e la crescita interiore.

L’espressione Qigong, che potremmo tradurre con “abilità nell’uso delle energie vitali”, si è affermata nel corso degli ultimi 150 anni, prevalendo su precedenti denominazioni come Huanglao, Daoyin, Shi qi, Tu na e altre. La storia del Qigong, sotto questi diversi titoli, si estende per migliaia di anni, intrecciandosi con la visione della natura caratteristica della cultura tradizionale cinese, confluita nei secoli sotto la denominazione di Taoismo. Tale concezione, che vede l’essere umano inserito all’interno del sistema vivente, è alla base delle ricerche spirituali, filosofiche e scientifiche tradizionali cinesi, che hanno prodotto metodiche quali la medicina tradizionale cinese, con le sue numerose tecniche e applicazioni, la farmaceutica, il feng shui, nonché le pratiche marziali, salutistiche e introspettive.

Le origini storiche del Qigong

Origini preistoriche, dinastia Xia (circa 5000 a.C. - 2000 a.C.)

Le prime forme di Qigong possono essere rintracciate negli antichi petroglifi e nei dipinti su stoffa che mostrano figure umane in posizioni che ricordano quelle del Qigong. In questa epoca, non è facile distinguere le pratiche sciamaniche primitive dalla progressiva codificazione di gruppi di esercizi sempre più specializzati. Si tratta dell’antichità remota a cui molti testi si riferiscono come di un’epoca d’oro della ottimale convivenza fra esseri umani e natura.

Periodo della Dinastia Shang e Zhou (1600 a.C. - 256 a.C.)

Durante questi periodi, la pratica del Qigong si sviluppò assieme alla nascita della scrittura cinese, l'introduzione di concetti come quello di qi 气 (energia vitale), la presenza di personaggi semi-leggendari come il medico Bian Que e Laozi, figura di riferimento del Taoismo. Testi antichi, come l’Yi Jing, Classico dei mutamenti, opera basilare della cultura cinese, oppure il Laozi DaoDe jingo il Zuangzi, testi base di tutte le correnti del Taoismo, menzionano esercizi di respirazione e movimenti per promuovere la salute, che possono essere considerati precursori del Qigong. In particolare, nel periodo degli “Stati Combattenti” (V – III sec. a.C.), caratterizzato da grande instabilità politica e progresso della metallurgia, la ricerca sulla protezione della propria salute e tranquillità interiore prese un notevole impulso. Fu proprio in questo periodo, infatti, che si svilupparono “accademie” che incentivarono le ricerche sulla medicina e sulla erboristeria, e che vennero codificati esercizi ancor oggi molto praticati. In quegli anni furono compilati i primi testi scientifici di medicina tuttora molto usati, come il Huangdi Neijing, Il Classico Interno dell'Imperatore Giallo, che descrivono tecniche di Qigong utilizzate per “nutrire la vita” (yang sheng), cioè finalizzate a ottenere una migliore salute e la longevità.

Dinastia Han (206 a.C. - 220 d.C.)

Con la diffusione del Taoismo (l’indirizzo filosofico-religioso che si occupava del vita personale dei cinesi in contrapposizione al Confucianesimo che si occupava di quella pubblica) il Qigong si sviluppò ulteriormente, anche grazie a figure eminenti di medici quali Zhang Zhongjing e Hua Tuo. Anche la progressiva influenza del buddismo di origine indiana contribuì a far diventare il Qigong una pratica comune tra la popolazione cinese.

I “secoli bui” (II – VII sec. d. C.)

In questo periodo, che corrisponde alla diffusione massiccia del buddismo, si susseguirono dinastie di breve durata. Fiorirono gli studi sull’alchimia e sulla ricerca dell’elisir dell’immortalità, non sempre condotti rigorosamente. La figura più eminente di tali studi è considerata Ge Hong. Tendenze superstiziose si mescolarono a pratiche elevate. Furono diversamente definite e distinte le pratiche “interne”, cioè esoteriche, da quelle “esterne”, cioè mirate a ottenere vantaggi concreti immediati.

Dinastie Tang e Song (618 - 1279 d.C.)

Questo periodo, chiamato da alcuni storici occidentali il “Rinascimento cinese”, vide il rifiorire delle ricerche sul mantenimento della salute in tutti i suoi aspetti. Nell’ultima fase, a causa della divisione politica del Celeste Impero il Qigong si divise in diverse scuole, di cui le principali sono la “Scuola del Nord”, focalizzata sulla pratica degli aspetti meditativi, e la “Scuola del Sud”, che predilige iniziare con le pratiche salutari. Molti rilevanti autori (Zhang Boduan, Chen Tuan) si proposero di elaborare una sintesi tra le pratiche salutari taoiste, buddhiste e confuciane.

Dinastie mongole e tartare (XIII – XIV sec.)

Le invasioni mongole e tartare misero in contatto la cultura cinese con gran parte del continente euroasiatico. Le conoscenze e le pratiche salutiste cinesi si diffusero ancor più profondamente nel territorio cinese, ma furono anche esportate in Giappone e in Indocina, nel mondo slavo e in quello arabo, influenzando profondamente la cura della salute in quelle culture. In questo periodo, nacquero grandi maestri, che diedero inizio a centri e scuole attivi ancor oggi. Tra questi potremmo citare Zhang Sanfeng, fondatore del tempio e della scuola omonima di Wu Dang.

Dinastia Ming e Qing (1368 - 1912 d.C.)

Il Qigong si consolidò ulteriormente, con la pubblicazione di numerosi trattati che esploravano sia gli aspetti spirituali che quelli salutistici della pratica. In epoca Ming fu pubblicata la versione definitiva del Dao Zang, il Canone taoista, che raccoglie oltre 5000 testi di varia natura. Questa sorta di enciclopedia comprende la descrizione di rituali, di esorcismi, ma anche i testi fondamentali delle pratiche riferibili al Qigong. In questo periodo, la medicina tradizionale cinese incorporò il Qigong come parte integrante della cura e della prevenzione delle malattie.

Secolo XX

Dopo la fine dell’epoca imperiale (1912), la Cina fu attraversata da profondi contrasti. Le idee democratiche e socialiste provenienti dall’Europa, portarono forse a miglioramenti sociali, ma anche al generale misconoscimento del valore della sapienza tradizionale. Mentre l’Occidente scopriva, non senza grandi difficoltà e frequenti equivoci, il patrimonio di conoscenze sulla medicina e sulla salute in generale presente in Cina, in Cina le istituzioni religiose e sapienziali subivano il generale clima di oscurantismo ed erano perfino oggetto di persecuzione. La fondazione della Repubblica Popolare Cinese, diede inizio a un periodo di estrema chiusura della Cina. In questa prima fase (1950 – 1980) il Qigong conobbe una ripresa dell’interesse, spesso promosso come tecnica di miglioramento della salute pubblica, ma depurato dai suoi contenuti più esoterici e spirituali. Nel frattempo, la medicina cinese e alcune delle sue tecniche cominciarono a circolare in Occidente grazie ai numerosi emigrati e al diffondersi della loro versione giapponese, non sempre del tutto fedele all’originale. A partire dagli anni '80 e '90, in seguito alla riapertura della Cina al mondo esterno, ci fu una rinascita del Qigong, con la diffusione in ogni parte del mondo delle sue numerose scuole e stili.

Il Qigong è ora riconosciuto a livello internazionale per i suoi benefici sulla salute. Studi scientifici hanno iniziato a confermare i suoi effetti su vari aspetti della salute sia fisica che mentale. Oggi, il Qigong è praticato globalmente, sia come disciplina medica, sia come coadiuvante nelle pratiche sportive e nell’arte marziale, sia come esercizio di benessere o pratica spirituale.

due donne praticano qigong
uomo maestro che pratica qigong
"Come la mia personale esperienza di pratica e di insegnamento di oltre quarant’anni può testimoniare, colui che pratica e si applica con impegno perseverante secondo le indicazioni prescritte, certamente trae dalla pratica del Qigong effetti benefici per la salute di qualità tale che nessun farmaco è in grado di fornire. Alla luce della tendenza globale di un "ritorno alla natura", cresce la ricerca di metodi salutistici e terapeutici privi di effetti collaterali nocivi. Il Qigong medico cinese risalta nella medicina naturale poiché non impiega sostanze medicinali e merita di essere la prima scelta per chi cerca salute."

Le radici filosofiche e spirituali del Qigong: Taoismo e Buddhismo

Il Taoismo, la medicina tradizionale cinese e il Qigong sono profondamente interconnessi. La storica distinzione tra Daojiao, la religione taoista cinese, e i Daojia, i praticanti/ricercatori taoisti, pur non essendo del tutto netta, ci aiuta a comprendere la particolare commistione di pratiche religiose e ricerche scientifiche esperienziali avvenuta in Cina. Mentre la religione popolare si proponeva di assistere i cinesi nelle esigenze della vita quotidiana, i monasteri taoisti, che costituivano dei centri indipendenti dalle gerarchie del taoismo ecclesiastico, sono stati i luoghi in cui il Qigong veniva insegnato e praticato, al fine di raggiungere uno stato di unione con il Dao, lo spontaneo essere delle cose.
In sintesi, il Taoismo ha fornito la base filosofica e spirituale per molte pratiche di Qigong, mettendo l’accento sulla naturalità, l’equilibrio, e l’armonia con l’universo. Il Qigong, a sua volta, offre un mezzo pratico per applicare i principi taoisti, rendendo la filosofia naturale taoista tangibile attraverso esercizi fisici, respirazione e meditazione.
Anche il Buddismo ha avuto un’influenza significativa sullo sviluppo del Qigong, tanto che non è sempre facile distinguere l’origine remota di certe pratiche. La diffusione del Buddismo in Cina ha portato a una fusione di pratiche buddhiste con quelle taoiste e popolari, arricchendo il Qigong con nuove tecniche e prospettive. In conclusione, il Buddismo ha influenzato il Qigong attraverso le sue pratiche meditative, l’enfasi sulla consapevolezza e il rigore morale. Mentre il Taoismo fornisce la base medica, energetica e filosofica, il Buddismo aggiunge alla pratica del Qigong la sua propensione alla meditazione, alla compassione e alla saggezza.

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Il segreto della virtù è nell'agire senza agire.