I suoni nel qigong come chiave per salute e conoscenza
intervento di Clara Melloni In Dossier La Relazione tra musica e scienza, autori vari, Rivista Inchiesta, ED. Dedalo nr 184, aprile-giugno 2014

“…..Capitolo importantissimo del metodo respiratorio è poi l’uso di “suoni”, o mantra, usando un termine indiano. Ricordo che quando mi avviai alla conoscenza del qigong medico rimasi sorpresa dall’idea di poter influire sul corpo e le sue funzioni attraverso l’uso e la modulazione di suoni. La parola che noi traduciamo come “suono”, in realtà, in cinese significa parola autentica, cioè un suono che non assume valore semantico ma che il corpo riesce a recepire e a decodificare in modo inequivocabile , come portatore di un significato autentico, ugualmente valido nel tempo e alle diverse latitudini, potendo il corpo anche rispondere a esso in modo corretto…. Secondo il metodo sperimentale empirico che ha permesso ai taoisti lo sviluppo della conoscenza della fisiologia energetica del corpo umano, il “suono” è stato decodificato come espressione in natura di una direzione cosmica, correlata per analogia e per verifica sperimentale a un colore, un sapore, un organo, una funzione sensoriale, un aspetto psico-emozionale, un numero….. “compreso” nel suo effetto sulle vie percorse dal qì e sugli organi e sulle aree energetiche( dan tian). .....Il “suono”, pertanto, è stato assunto quale veicolo di qì come energia ma anche informazione, come strumento sempre utilizzabile per riaccordare il corpo del praticante ai suoni cosmici avvertiti in natura e anche come strumento di valutazione e di auto-diagnosi rispetto a carenze o ostruzioni nel sistema energetico ed infine come veicolo dell’attenzione del praticante verso l’indagine e la scoperta di aree energetiche e di funzioni corporee sconosciute…..”